È lì nella stanza buia
Prosegue da uno seguita da due
Luogo nullo all'esterno di ogni interno dentro
Ogni esterno ci piove dentro scintillando aureo
Pulviscolo che le si posa fra le cosce
Sembra finire con: segue da quattro.
Invece no, omissis, da tre: attraverso
Il vano della portafinestra dell'atelier
Il vuoto da cui tutto emana
E ancora la nube, la selva, l'aquila, l'orso
Un battito improvviso fra le reni che fremono le
Segue forse da cinque o da chissà dove.
Si risolve così, nell'abbraccio di una ninfa
E di un puro nome un'entità segnica che di colei
Manda a memoria i respiri all'infinito nella cui musica sussiste
Un algoritmo-abaco, partitura foglio che vola
Rendendo possibile in tal modo e quali altri di parlare
Della divinità iscritta al fondo del nostro essere.