venerdì 17 agosto 2007

allegoria dei sette calici



leggenda provvisoria dei sette calici

Azione come segue:

solleva il manto - sotto non porta nulla

scoprendo la metà inferiore del

corpo fin sopra l'ombelico celando il viso

dietro i drappeggi, finisce così.

Invisibili i reperti della preistoria.

Un fascio di fotocopie sciabole impolverate.

Su un muro in ombra così ancora bello

il libro illimite nel suo spalancarsi.

La figura invisibile che si dischiuse dalla melma alla luce

Che è seduta su un loto

Che naviga su di una nave

Che muta forma ogni ora seguendo i segni dello zodiaco

Il meriggio dunque il crepuscolo un'oscurità tre volte oscurata

I misteri - damascius, nella copula del piede e della corda tesa una

Nudità sette volte denudata, ingabbiata in una grata

Chiusa nell'orbita di rivoluzione e rotazione su e da sé

Dickinson lettera quindici danzatrice palco

Ritmo in disparte

Io un fantasma che recita la storia

Sfuggita alle ombre della morte e qui

Prosegue sospendendosi, nell'anniversario del gioiello

Smarrito. Prosegue in grossi tratti di pennarello:


II

Che figura avvinghiasse un trono sospeso per aria

E volasse sotto distese di fogli scritti.

Continua. nei gesti di un incantesimo, di una fiaba

Una glossa, una ninfa forse di crepuscolo il

Terminale di luce di una qualche aurora dorata gli

Occhi - azzurro un soprannome nella copula della

Mano e del dorso, del piede e della corda tesa, rompersi

In pezzi, tutta la follia di un contorsionista, diventare

Feticisti fino alla bava, ritrovare l'insieme del didietro

Dell'occhio e del piede, continua a matita in un

Pulviscolo di grafite che rammemora la tenebra e l'ombra

Evoca: la cessazione del dolore.


immagine:in memoriam fg