martedì 4 marzo 2008


memoria dell 'angelo della danza


Epifania di uno sguardo
Tentano di afferrare con le mani il sonno del cielo. Rifiutati o troncati gli antichi disaccordi con il corpo acefala la relazione finale. A danza conchiusa
Un respiro intorno a niente. Elogio dell'anima ballerina fu fatta con una boccata d'aria. Intorno non guardare.
Altrove sta












Seconda memoria dell'angelo della danza


Scintilla che disparve o goccia che dissolve, nel gelo dell'inverno un'anteprima ne scorse la fiammiferaia
Mimata da salomè nei saloni di corte un'indefinibile traiettoria deangolata dal tavolo dei banchetti e delle bevute. Tutte le storie erano nei motivi del pavimento, in un cadere e trascorrere di veli-mappata da mallarmè in una panoplia d'informazioni dissolte.
Lo sguardo che la imprigiona non è di nessuno.
Non lontano un fauno sogna
tutto questo e molto altro. O una ninfa.





Terza memoria dell'angelo della danza

Una parete di pura preesistenza, la possibilità dell'arte
cade in poche anime (. . .), cosi' immersa nel sogno, condensatasi
in questo meraviglioso atteggiarsi, in queste danze, oppure l'intuizione di un secondo,
scoprirete che il vostro doppio vi sta sognando, la
vista di una sola danzatrice sacra, di un'unica scrittura, una doppia traduzione
dei più impenetrabili e sublimi fra tutti i libri sacri dell'oriente, ammirevole
capolavoro di lingua lapidaria che allinea primordiali parole orfiche, i fogli bianchi nella luce piena del mattino una volta coperti di parole rendevano mille segreti, trarre
figure dal nudo pavimento, una sola cosa
il padiglione delle immagini e quello del vuoto.






Quarta (IV) memoria dell'angelo della danza

Sospesi un battito d'ala un soffio
In vesti d'oro, in vesti di luce in vesti di fumo
Qui ancora una conversazione ininterrotta fra
Doppio e doppio alla quarta persona del
Singolare un lungo divagare in ornamenti sonori che
Dileguano angeli proseguono e demoni e
Maghe in un fluttuante trasparire di sete che fioriscono
Nell'etere del cosmo- tremule cere che fondono
Ceneri che svaniscono in luce, l 'infanzia delle tenebre
Epifania di uno sguardo da che iridi il vuoto
Luminoso riflesso o emanato, in uno svampire di polveri
In un'apparire di fate, nel volo di una chimera, dedica: a g, per l'eternità