dertritte grimm, vesperale al balcone dell'amata chiamatela
come volete intorno alla sconfitta della legge di gravità e di tutte le altre
al balcone di quale diafana creaturale apparenza
ridere degli occhi- chiedono oggetti che non li
distruggano, allora nessun oggetto ma vedere la figura
mutarsi nell'orgasmo quasi immobile di un angelo
parallelo al terreno catastalmente configurato da sciagure
immani e indicibili, eppure nulla di tutto questo è vero o
reale- bella da splendere e da esplodere cosi' si
canta e che luce vi balla è lei un libro con
cui sparire nel crepuscolo, congiungersi con l'arcobaleno.
domenica 2 marzo 2008
Pubblicato da riccardo cavallo
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