mercoledì 27 maggio 2009

roberto cavallera-dlz(catessen)


difficile spostarsi oltre. lì i blocchi durano, eterni e chiusi. avranno chi li terrà, avvertiranno abbracci, calori. la sconosciuta si siede spostando la sedia con rassicurante grazia. federico chiede altro té. questi specchi danno spazi” (olallà) «dovete considerare le connessioni. le parti sono anticipate, s’avverte la mano (eva gliela mostra – aperta agli spettatori questa non teoria s’intravvede si vedono le labbra, un leggero trucco, incerta la sua natura eterograda (ha uno stare per forza complesso, i suoi occhi dati in cimento lieto, severo: federico la vorrebbe chiusa e conservata per molto “se no niente, niente più di qualcosa da dedurre così, meno nel dire. i due finiscono