Roberto Cavallera
abilità del fiore d'arcadia
sul segmento guidato del taglio si fa la bocca una ferita. mandata giù accenna al disordine causato, un disordine tranquillo, dentro continui cambi di titolo. registrazione di cose per mezzo di riprese continue a includere a valutare. chiesto silenzio, si gira, s'avvicina, un'occhiata, una. ripresa una deviazione nella gabbia, una rappresentazione, all'incirca. sul segmento una giuntura una plastica. coperto tutto. si chiude, c'è gente. tirata su la garza fa vedere il segno, se tocchi senti la resezione dell'estremo, del distale, proprio così, esperta. che chissà com'è che cresce, che ricresce, di nuovo duro, bianco, no niente male ma un freddo. altro titolo, lui sensuale perfido e falso lei prepara una cosa con poco alcol, a bassa diffusione di calore, s'accorciano in accoppiamenti in unzioni
capitolo. lui puledro remissivo lei commerciante sposata con a. vanno di scena con slancio con credibilità. echeggiano iperboli
giugno. sul divano un colloquio incoerente sulla probabilità, sulla rappresentazione del tempo ecc. un masticamento ostruttivo impedisce una piena esposizione dei fatti, sul foglio data una flessione del collo, un sì, un no, letto un termine, immangiabile, immangiabile, no, immaginabile. una provvisoria delegazione di specie ospite avanza nell'aria, sposa corpi, si fanno aria, si fanno soliti, continuano la visita, occupano spazi. germinazioni bene allineate ma senza intenzione senza preparazione, dermatologie moltiplicate, code lunghe, sciolte, contano di fantasie, di portenti. sul braccio intorno, passato un coso intorno, un filo, poi drenano e chiudono, un male delle volte, proprio così, esperta. afona l'estate che sviene
abilità del fiore d'arcadia
sul segmento guidato del taglio si fa la bocca una ferita. mandata giù accenna al disordine causato, un disordine tranquillo, dentro continui cambi di titolo. registrazione di cose per mezzo di riprese continue a includere a valutare. chiesto silenzio, si gira, s'avvicina, un'occhiata, una. ripresa una deviazione nella gabbia, una rappresentazione, all'incirca. sul segmento una giuntura una plastica. coperto tutto. si chiude, c'è gente. tirata su la garza fa vedere il segno, se tocchi senti la resezione dell'estremo, del distale, proprio così, esperta. che chissà com'è che cresce, che ricresce, di nuovo duro, bianco, no niente male ma un freddo. altro titolo, lui sensuale perfido e falso lei prepara una cosa con poco alcol, a bassa diffusione di calore, s'accorciano in accoppiamenti in unzioni
capitolo. lui puledro remissivo lei commerciante sposata con a. vanno di scena con slancio con credibilità. echeggiano iperboli
giugno. sul divano un colloquio incoerente sulla probabilità, sulla rappresentazione del tempo ecc. un masticamento ostruttivo impedisce una piena esposizione dei fatti, sul foglio data una flessione del collo, un sì, un no, letto un termine, immangiabile, immangiabile, no, immaginabile. una provvisoria delegazione di specie ospite avanza nell'aria, sposa corpi, si fanno aria, si fanno soliti, continuano la visita, occupano spazi. germinazioni bene allineate ma senza intenzione senza preparazione, dermatologie moltiplicate, code lunghe, sciolte, contano di fantasie, di portenti. sul braccio intorno, passato un coso intorno, un filo, poi drenano e chiudono, un male delle volte, proprio così, esperta. afona l'estate che sviene