lunedì 25 febbraio 2008

anonyma II






anonyma II


Traccia dei caratteri, il cielo e la terra tremano, gli dei invocano aiuto e i demoni piangono per tutta la notte - piccole donne decrescono e regrediscono a questo cazzo (revocare gradum: sommario dei capoversi e fors'anche delle chiuse) preso in bocca. nella posizione detta del corvo o sessantanove - suavis mamilla, irriducibile ad oggetto alcuno; nel pregiato volumetto le cifre d'un complicatissimo incesto senza parentele, un puro algoritmo di trasgressioni, un uso ipersessuato della lingua da zero a due e da due a zero, posto che l'arte non abbia sesso per il semplice fatto di esserlo, inserto, in forma di lettera agli editori: non vende. per ovvio blocco di respiro e tortura di notti insonni - se ne sancisce l'estinzione. fra torino e gerusalemme una capatina. al bar, la. psiche senza. sostanza come l'arcobaleno, così la. 'gente' è per il mistico un'illusione, simile in ciò alla materia, che i fisici considerano una forma. di energia. contutte le partite finite, concluse, termina.te, ulteriormente richiuse, parlare un pò das ist das ende, un risveglio ai primi gradi del cancro, appena trascorso il solstizio, forse ginevra, intendendosi a propri piaceri in nessun giorno della settimana, di nessun mese né di anno. alcuno, occorsero ere millenarie, questo il programma una combinatoria. strutturale, regole che incarnano l'anarchia, il che non indica. alcuno strato di determinata o determinabile leggibilità semmai lei con una giacca di pelle nera. che d'improvviso sparì nella notte nera. per questo disse voglio essere istruito nel tao - non nel tempo entropico degli orologi - fuggi dentro te stesso said plotinus. l'anarchia, nonché la segretezza degli ingredienti. Intanto la mocciosa. slargava. le gambe al massimo tutta intesa all'atto, convinta. nessuno vedesse, la. treccia oscillava. e gli orecchini rilucevano secondando il ritmo del treno - così libera, in un mondo di schiavi. Di come non fosse fallica. la pietra. di Surlej, non un dolmen né obelisco o menhir, ermafroditica piuttosto, quale plutarcheo macigno da sempre errante fuori dall'universo. Ermafroditica piuttosto, circolarmente manifestandosi un' eternità femminile era là. Se ne venne, fuori dal mitico scatolone, profumata di mirto. Quanto alla realtà cosiddetta; si veda la dichiarazione resa da invita immaginaria, esiste solo l'immaginazione, e l'opera omnia di Tomaso Landolfi, d'altro non cale, senza favoleggiare d'eroismi o di cambiare un mondo che semplicemente non c'è. Aspirando, di sua natura lo script a, e partecipando di, con quale intensi-tà d'essere, una teologica grandezza, di cui già al capitolo zero. v. anche: la microinscrizione del vuoto, in una piccolezza senza dimensioni, perla metamorfosi in corvo variazioni e cadenze sono il termine kaukila e il doppio congiungimento buccale, di nigrissima materia questa bianchezza, la sua indistinta pittura d'improvviso. Un enorme blocco di roccia. Di quel che l'orco non finisce di dire e ridire a dulcie- i nomi,-relazione orale che sta qui, nel nessun luogo del suo scriversi; il corpo un'ipotesi, topologica, probabilistica o subquantica, disse, ritornando a dulcie, in un disfraz cervantesiano: la sua dolcezza sfugge al mondo reale dove essa passa senza lasciarsi catturare più di un sogno, segue; le ombre inseguite fino alla stretta non meravigliano meno delle lontane creature della leggenda. Altri disse ti dico che è una bellissima poesia. Come se fosse possibile, credendosi quasi spiritoso, nonché munito di fondata scientificità ad excludendum, parola d'ordine non capisco, siffatta l'episteme tutto un impianto didattico che ne discendeva, tutt'altro che il cuore indicibile e sacro che si slancia con veloci pensieri e questa sintassi a esaurire ed estinguere le esistenze.