s'addentrarono da ultimo nell'indistruttibile città degli dei
l'alfabeto dentro un orizzonte acustico a geometrie variabili ad
istanti fissi in spazi di attese senza fine subentrando gli usci da cui svignarsela
l'accesso ad archivi distrutti a bugigattoli a giardini segreti
a storie cancellate [...]
imago: part. da Lot e le figlie, Luca di Leida