cosi' definitivo quanto inavvertito l'addio da rendere superflua anche la morte,allontanandosi già l'interpete del primo dialogo.
A casa:l'ora stampata sull'orologio della torre civica le eterne diciotto e ventotto di un crepuscolo a mezza stagione con un sottofondo costituito sostanzialmente di illuminazioni
giovedì 10 aprile 2008
prima sovrascritta epistolare per lunghe lettere di breve addio
Pubblicato da riccardo cavallo
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