venerdì 8 aprile 2011

fogli tirati via da pagine gi� pubblicate#2

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sito dell ' ombra perpetua, regno deserto della dea dalle nere pupille. Non
esiste il mare: la chiusura della forma ha bloccato l'evento, un'illusione
di mondo, non c'è niente da vedere, la natura è un processo mentale,
vivere a occhi chiusi in una pioggia, non c' è nulla per cui stare in ansia
-è solo uno stato della mente. Moltiplicazione dei draghi e dei nani.
Scrittura irriducibile al codice. Contrariamente che in Aristotile, ove la
sensazione è fonte dell'immagine. Si distolga lo sguardo a favore della
voce, si deletteralizzi il sensorio, si intendano i sensi come modi percet-
tivi metaforici. Mentre gli uni situano il sogno nel contesto del paziente
e della sua vita, gli altri situano il paziente e la sua vita nel sogno. Ci si
sintonizzi, come Ades, sul notturno e sull ' assenza di luce. AI cinema:
"Grani danzanti che non sono fatti per essere visti, polvere luminosa che
non è una prefigurazione di corpi. Fiocchi di neve e coltri di fuliggine".
La condizione di cui sopra ha un solo equivalente:
"Non la partecipazione immaginaria, ma la pioggia quando si esce da una
sala cinematografica, non il sogno, ma il buio e I 'insonnia. Dove però la
pioggia più sottile ed il sogno erano invece sinonimi. Le linee si
sovrappongono all'infinito: se ne oda il più compiuto esempio nel
quartetto per archi di Philip Glass de1984. Simulazioni del continuum
nelle audizioni delle volute angeliche del violoncello e di un perpetuum
mobile palesemente in rottura con i dogmi esteriorizzati della serialit� ; si
esalta allora la singolarit� del materiale, si apre nell 'identico l'interstizio
incolmabile della differenza (per quanto minimale). In altre partiture
tutto nasce dal pianissimo: minimali e indistinti i suoni, la peripezia dei
timbri e delle articolazioni genera il cosmo sonoro, successivamente tutto
è riassorbito nell'indistinto magma iniziale. Si incapsuli come accade il
tempo, in una stasi -figura fondamentale sia il vortice. Abbiano le
percussioni funzioni di attrattori della materia sonora. Avvenga nel
frammento l'ineluttabile bloccaggio del tempo, la sua definitiva meta-
morfosi in fantasma. Sia il vortice un dispositivo di risucchio, un sito
d'arresto, un buco nero. Provengano da fuori scena accenni cantati.
Si passi da una raffigurazione grafica o pittorica del vuoto al vuoto di ogni
raffigurazione, sia pure attraverso la luttuosa pienezza del bianco come .
per il reiterato blackout dell'infigurabile. Da un tenue grigiofumo assai
simile a vapore -se fosse quello o quell ' altro il velame degli strani intrichi
che retrostava -e come, allo svolgersi di un 'istantanea allegoria. Sia un
teatro: chiami gli oggetti inanimati ad una produzione organica di
messaggi sonori e visivi -si avr� un ennesimo alibi parateatrale (se sia il
tempo ad inventare le favole o le favole ad inventare il tempo).