mercoledì 23 giugno 2010

digesto italiano

non sperimenta morte, né affezione, né sofferenza, certo il


Veggente vede tutto, consegue tutto in ogni modo. Egli, il quale è


unico, diviene triplice, e poi quintuplice, settuplice e nonuplice;


ed Egli è chiamato undici, centodieci e mille e venti. Quando il


...nutrimento è puro, si ha la purificazione della


mente; quando la mente è pura, la memoria è salda; quando si è

ottenuta la memoria, si ha la rescissione di tutti i nodi

prosa in prosa,a conferma che non c’è che una scienza della scrittura,ed è la scrittura stessa,e che ogni posizione grammaticale è una posizione gnoseologica,alla pari john barth che nel coltivatore del maryland garantisce l’autenticità dei documenti adoperati in base al fatto di averli prodotti egli stesso-adatto anche l’approccio icnologico all’impronta recentemente proposto da didi huberman


Se l’autore è qualcuno che cerca non di duplicare l’ordine (sconosciuto) del mondo ma di offrire al lettore un ordine del mondo, come esperimento sul mondo stesso, le tecniche principali di cui può fare uso sono il catalogo, la giustapposizione, l’elenco. E fondando la propria autorità sul progetto di radunare immagini disperse, frasi incomplete e significati discontinui, scopre alla fine il nucleo intimamente etico di ciò che sta facendo. Per quanto importanti possano suonare queste parole, credo che sia proprio da questo punto di vista che può essere capito un libro come quello che qui inizia.